mercoledì 18 marzo 2009

La Storia dell'acqua Pradis

Questa che vi racconto è la storia della nascita della Società Andromeda Spa, società che imbottiglia l'acqua minerale Pradis, fondata dal sottoscritto con anni di sacrifici.

Vi racconterò fatti inediti che è giusto che tutti conoscano, pubblicherò documenti originali che dimostreranno fatti e nefandezze, dei miei ex soci e dei loro complici.
Allegherò in questo blog documenti e sentenze di primo grado dando la possibilità a tutti di valutare e di capire che razza di mascalzoni ci sono tra noi.
La cosa peggiore di tutto questo è di uno Stato incapace di fare piazza pulita di queste personaggi e metterli in una situazione dove non siano in grado di nuocere ai cittadini onesti che lavoro quotidianamente per migliorare e progredire nella vita contribuendo a crere un benessere e non rubando ad altri ciò che hanno costruito con grandi sacrifici e rinunzie e tanto sudore.

Danilo Poci


Parte Prima


Nel 1989 decisi di richiedere alla Regione Friuli Venezia Giulia la Concessione Mineraria per l'imbottigliamento di un'acqua di sorgente ubicata sotto il Monte Dagn a una quota di 597 metri nella località di Pradis di Sotto nel Comune di Clauzetto in provincia di Pordenone un'acqua che battezzai volentieri con il nome di Pradis.
Questo anche perché il nome Pradis a una leggibilità che pronunciato nelle diverse lingue rimane sempre Pradis, e anche per la sua dolcezza nella pronuncia.
Quando mi recai negli uffici della Regione a Trieste, allora la sede delle miniere era presso l'assessorato dell'industria, il funzionario che mi ricevette non volle consegnarmi la documentazione che necessitava per chiedere la concessione, perché ero un Signor nessuno, mi disse chiaramente che servivano due capacità per fare la domanda: capacità Tecnica e finanziaria. Praticamente un imprenditore non può aprire nessun stabilimento se non ha queste due cose. 
Dovetti ritornare a casa senza la documentazione ero molto amareggiato per questo, ma ero altrettanto determinato ad andare sino in fondo.
Da quando un imprenditore per aprire un'attività deve avere il portafoglio gonfio, se così fosse in Italia molte attività non dovrebbero esistere. E parlo di grandi industrie che oggi sono un fiore all'occhiello del nostro paese, come molte attività imprenditoriali dovrebbero essere chiuse con questa teoria, la forza lavoro italiano poggia proprio sulla piccola e media industria e sull'artigianato.
Dopo una prima discussione con il funzionario regionale su quella domanda ritornai a casa. In quel periodo frequentavo molto la casa di un carissimi amici Matteo e Vittorio Marzotto, raccontando cosa mi era accaduto la mattina a Vittorio alla fine mi rispose, prova andare a mio nome e vedrai che ti daranno la documentazione. Feci proprio così ritornai dopo qualche giorno dal solito impiegato e come feci il nome di Vittorio Marzotto dovetti anche sentirle, poteva dirmelo subito l'altro giorno che era per il Signor Marzotto spero che non si sia arrabbiato. Feci finta di nulla e me ne andai. Erano i primi mesi del 1989 quando iniziai la via crucis, praticamente per ottenere la Concessione Mineraria bisognava fare tremila domande - le solite cose all'Italiana-. Ero demoralizzato dalle mille cose che mi venivano chieste ma questo non mi faceva paura ero abituato a combattere per ottenere le cose: bisognava presentare una ricerca di mercato costo allora dieci milioni delle vecchie Lire, uno studio Geologico, costo trenta milioni di Lire, analisi chimiche e microbiologiche stagionali per almeno un anno e mezzo costo quindici milioni. La lista dei documenti da ottenere era infinita ne chiudevi uno se ne apriva un’altro acquisto dei terreni dove costruire lo stabilimento.
Esproprio della strada di accesso all’area di concessione, Piano particolareggiato da presentare a Udine alla pianificazione, -questi quando vennero a vedere l’area la prima volta dissero subito che li non mi avrebbero lasciato costruire nulla-. Potete immaginare che allegria, iniziò una battaglia che durò tre anni alla fine la vinsi io.
Della seria le Rogne non sono mai sole di problemi ne arrivarono a decine e decine.

Continua……

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